Solstizio d’estate (e un pranzo a La Subida)

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“Vieni c’è una strada nel bosco…”

Filari. Strade circondate da filari di viti. Strade che salgono e che scendono con dolcezza, in quel paesaggio un po’ incantato che è il Collio goriziano. Ed è lì, dove i filari di viti lasciano spazio ad uno sfacciato bosco di querce e castagni, che si trova una… “casa nel bosco”, la Subìda di Cormòns.
Un luogo particolare: un ristorante stellato, un country resort dove rilassarsi, un maneggio dove stare a contatto con la natura. Un buen retiro insomma, per staccare la spina dalla quotidianità e lasciarsi coccolare.
Se poi, questa magia la si unisce ad uno dei periodi più magici dell’anno… les jeux sont faits!

Il Solstizio d’estate, il momento in cui il sole raggiunge il punto più alto della sua eclittica segnando quindi l’inizio dell’estate boreale, è un periodo ritenuto, sin dall’antichità, magico.
Nelle tradizioni di casa nostra,  che ancora oggi si rinnovano, c’è quella (deliziosa) del mazzetto di San Giovanni (maç di San Giuan).
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Il 24 giugno il calendario romano festeggia San Giovanni e la tradizione vuole che, nella notte antecedente, si lasci fuori dalla porta di casa e ben esposto alla rugiada del mattino un mazzolino di fiori ed erbe aromatiche. Questa rugiada, con la quale ci si bagnerà e che verrà offerta a chi si ama, sarà benefica.
Ed ogni fiore o erba facente parte del mazzetto avrà un particolare beneficio, un suggestivo significato. Quindi la scelta dovrà essere particolarmente attenta: la menta, bagnata dalla rugiada, sarà a garanzia di lunga vita. La salvia proteggerà dalle creature malvagie. Il rosmarino e la ruta terranno lontani diavoli e streghe. La lavanda dovrà poi essere riposta nei cassetti per proteggere la biancheria. La felce allontanerà i fulmini dal tetto.

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In un luogo circondato da campi e da boschi, come La Subida di Cormons, le tradizioni si rinnovano nel tempo. Così, il Solstizio d’estate ed il rito del mazzetto di San Giovanni hanno trasformato un semplice pranzo estivo in evento unico.

Organizzato dalla Delegazione di Gorizia dell’Accademia Italiana della Cucina, il pranzo del Solstizio d’estate è stato l’occasione per riscoprire sapori antichi e antichi metodi di cottura, tipici della tradizione contadina friulana ed isontina.

Così, come recita il menù, che paro paro riporto, “attorno al Kries purificatore come la rugiada, affinchè i desideri espressi nella danza benaugurale diventino realtà, la zuppa di formaggio con il fresco dell’estate“.
E la zuppa di formaggio, deliziosamente tiepida, era un toccasana quando la carne scarseggiava e si poteva contare solamente sul formaggio e sulle uova.

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Poi, “sotto il tiglio in fiore, la Ricotta Salata delle malghe della Val d’Isonzo“, una ricotta saporita, servita su delle barchette di patata lessa appoggiata sul sale.

Foto 04-07-16, 20 50 47Ed ancora “i Girini, briciole di pasta buttata, i primi porcini e l’orto d’estate”.
Questo piatto merita un’accurata descrizione: i girini null’altro sono che della pasta fresca (farina e uova), gettata direttamente nell’acqua in ebollizione attraverso un colapasta e scolati non appena vengono a galla. Questi de La Subida, morbidamente adagiati su una foglia di vite e conditi con dei prelibati funghi porcini ed alcune saporite verdure di stagione, erano serviti in dei vasetti di vetro. Très chic!

“Una vellutata di erbe di campo, tiepida. Agnolotti di burrata e asparagi selvatici agrolodolci”.
La foto, parla.

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Seguirà un sorbetto al profumo dei fiori di sambuco e quindi il filetto di vitello rosato ed il fresco delle verdure d’estate.

Ed infine un tripudio di dolci tradizionali, particolari, superbi: il latte cotto, l’Estragon della Mitteleuropa, i fiori di sambuco, lo strudel di mele….
Come sono questi dolci, lo lascio scoprire a voi (sperando di avervi almeno un po’ incuriositi) e se poi, il caldo dell’estate vi provocherà una certa sonnolenza post prandiale… non c’è problema: le camere nel fienile sono pronte ad accogliere gli ospiti!

Questo è il loro link: La subida

P.S. la foto in alto è tratta da Pinterest.

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