Una ricetta che unisce la grappa, le pere, la farina di grano saraceno, il formaggio Fontal ed il filetto di cervo. Ohibò… che ricetta è mai questa?!
Del contest “La grappa del Trentino nel piatto”, ho già raccontato tutti i dettagli qui ma di come riprodurre la ricetta che ha vinto il primo premio (cioè la mia!) non ho ancora detto nulla.
E’ arrivato quindi di momento di svelare ogni segreto (!!!).
Ebbene, che non avessi mai cucinato utilizzando la grappa l’avevo già scritto, ma forse non avevo scritto che non avevo nemmeno mai cucinato un filetto di cervo. Quindi: c’è sempre una prima volta!
Con la mistery box che avevo a disposizione, ho ideato un piatto di carne da utilizzare come secondo: si tratta di un tournedos di filetto di cervo, adagiato su una fonduta di formaggio Fontal aromatizzato alla grappa, con delle chips di polenta taragna e delle pere caramellate precedentemente imbevute nelle due grappe (una morbida ed una invecchiata). Non fatevi trarre in inganno dalla lunga spiegazione, non è poi così complicato!
Per prima cosa ho preparato una fonduta pensando che ci avrei potuto fare varie cose: dal nappare una pasta ad utilizzarla come accompagnamento per la carne. Alla fonduta ho però deciso di aggiungere un cucchiaio di grappa, che a parer mio sgrassa il sapore del Fontal.
Quindi mi sono dedicata alle pere. Da brava friulana le ho messe sotto grappa tagliandole però a fettine. Avendo a disposizione due tipologie di grappa (una bianca ed una invecchiata), le ho utilizzate entrambe.
Ma c’era anche la farina di grano saraceno, ed ho deciso di farci una polenta! Eh sì una polenta taragna, che poi ho ridotto in chips facendole cuocere al forno in modo da farle diventare croccanti!
A questo punto ho capito come sarà il piatto che andrò a realizzare: una base di fonduta aromatizzata alla grappa, un tournedos di filetto di cervo (è il modo che preferisco per cuocere il filetto) con chips di polenta taragna e delle pere caramellate aromatizzate alle due grappe. Dei petali di fiordaliso a chiudere!
Ah… al piatto bisognava dare un nome, l’ho chiamato: il cervo allegro incontra la pera spiritosa!