Verdi laghi alpini. Boschi frondosi. Cime innevate. Ed una ricca fetta di strudel di mele!
Questa è, nel mio immaginario, una cartolina dai monti.
Sono quasi sicura che, anche per voi, lo strudel rappresenta il vero dolce di montagna. Quello da mangiare in baita dopo una camminata o dopo una discesa sugli sci, quello che comunque lega la sua immagine ai paesaggi montani perché… lo strudel in spiaggia non si è mai visto!
Un dolce decisamente mitteleuropeo il cui nome, strudel appunto, in tedesco significa vortice dalla pasta che come un vortice avvolge le mele ed il ricco contenuto. Peraltro, buona parte dei dolci mitteleuropei hanno una forma che richiama i “vortici”, si pensi alla gubana o al presnitz.
A Trieste e nella Venezia Giulia si chiama strucolo de pomi, in Austria si chiama Apfelstrudel.
Può essere cotto al forno, ma c’è anche la variante bollita: lo strucolo in straza (la straza, cioè un canovaccio avvolge lo strudel che viene quindi fatto bollire).
Il ripieno dello strudel, in maniera variabile, dovrà contenere: mele, uvetta ammollata, pinoli e pan grattato rosolato nel burro. Immancabile la cannella.
La pasta può essere fatta a mano, oppure come ho fatto io comprata pronta! Questa per lo strudel (che dev’essere sottile sottile) l’ho trovata all’ Atrio Villach un grazioso centro commerciale poco dopo il confine con l’Austria. Ci si trova tutto, ma proprio tutto, per realizzare dolci austriaci degni della Principessa Sissi!