Vi ricordate del Talent For Food ?! L’evento mediatico organizzato da Assindustria Veneto Centro che lo scorso anno mi portò alla finale di Padova (dove arrivai terza)?! Cliccate qui e qui per rinfrescare la memoria.
Ebbene: mi hanno selezionata anche quest’anno!
Il guanto di sfida è stato nuovamente lanciato a 40 foodblogger Aifb, che avranno il compito di preparare due ricette originali utilizzando ingredienti espressione della produzione veneta, ma anche attingendo alla propria tradizione culinaria locale.
Ma esattamente quali sono questi prodotti da utilizzare?! Ebbene, non c’ è che l’imbarazzo della scelta. Mi è stato recapitato a casa uno scatolone pieno zeppo di delizie: ben 24 prodotti, e che prodotti!
C’era da bere: bottiglie di prosecco, gingerino, birra, vino rosso, grappa ed una bottiglia di Maraschino (non-so-se-rendo!).
Ed ovviamente da mangiare: un mega prosciutto cotto, un vasetto di sottaceti, un vasetto di mostarda, un barattolone di funghi, due confezioni di pasta una di “bigoli” ed una di “risoni” ed anche la misticanza con i fiori eduli.
Per tacere dei formaggi: uno stracchino, una robiola ed un erborinato da urlo!
Non mancavano i condimenti: l’olio biologico ed il granulato. Farine di ogni tipo: la classica doppio zero, la farina bio di farro, la farina per i lievitati e persino un preparato per il pane.
C’era anche il dolce: una deliziosa veneziana e per finire il caffè!
(se passate con il mouse sopra i prodotti, potrete aprire i relativi link!).
Devo dire che ero tentata di allestire un banchetto semplicemente mettendo sul tavolo tutto questo bendiddio!!
Il contest prevede la creazione di una ricetta originale (anzi due: una dolce ed una salata), nella quale utilizzare almeno cinque dei prodotti ricevuti, ma anche un animale da cortile della corte veneta e comunque attingendo alla propria tradizione culinaria.
Quest’anno ho preparato la pasta butàda con ragù ricco d’anatra alla veneta!
La pasta butàda è un piatto della tradizione triestina, laddove “butàda” letteralmente significa versata. Infatti la pasta o meglio l’impasto viene versato nel brodo o nell’acqua in ebollizione, attraverso un colapasta.
Originariamente era una pasta servita appunto in brodo e piuttosto sostanziosa, posto che nell’impasto vi erano le uova, ma anche il latte ed il burro; un piatto quindi adatto alle giornate di festa.
Questa versione della pasta butàda, è una versione asciutta che qualche anno fa ho avuto il piacere di assaggiare in un ristorante stellato dell’isontino.
In onore al contest, ho pensato di utilizzare come condimento un ragù della tradizione veneta: il ragù d’anatra. Infatti, oltre ad essere previsto dal regolamento del contest l’utilizzo di un animale della corte veneta (ed io ho opzionato l’anatra), ho pensato anche di creare un connubio tra le due regioni creando un piatto che le valorizzasse entrambe.
Il ragù però l’ho preparato ricco, aggiungendo agli ingredienti tradizionali anche del prosciutto cotto e dei funghi.
E da bere?! Eh sì, il regolamento del contest prevede infatti che ci sia anche una bevanda (tra quelle ricevute) in abbinamento al piatto. Ebbene, avendo utilizzato il vino Wildbacher per sfumare il ragù (una sfumata… di lusso!) ho anche deciso che era perfetto per questa ricetta.
Che ne dite della ricetta?! Comunque vada questo contest è sempre un gran divertimento!
2 risposte
una ricetta deliziosa???
Grazie Lisa!!