Adoro cucinare (se non si fosse capito…) anche se, generalmente, mi cimento in ricette “facili e veloci” che risolvono cum laude il problema del pranzo o della cena. Ma se l’asticella si alza, il passo dev’essere adeguato!
L’occasione (per alzare l’asticella) mi viene fornita dal Talent For Food, un evento mediatico organizzato da Confindustria Padova. Si tratta di un guanto di sfida lanciato a 30 foodblogger Aifb, che dovranno preparare ricette originali utilizzando ingredienti espressione della produzione padovana, ma anche attingendo alla propria tradizione culinaria locale.
Ebbene, tra queste 30 foodblogger… ci sono anch’io!
Come nella migliore delle sfide, mi è stata recapitata a casa la Mistery Box. A circa 200 giorni dal Natale, è arrivato uno scatolone pieno di leccornie padovane con le quali inventare una ricetta!
Un vero tesoro: un mega prosciutto cotto “high quality” prodotto da Martelli Salumi S.p.a. (de-li-zio-so), la Birra Antoniana una birra bionda e profumatissima, il radicchio rosso grigliato sottòlio di Valbona (buono anche da solo!), un sacchetto pieno di chicchi di caffè di Diemme Industria Caffè Torrefatti (macinandolo ho profumato la casa!), e poi una preziosa bottiglia di olio Brecà un’autentica spremuta di olive!
Ma non è finita! C’è anche una vasta scelta di farine: un sacco (ben 2 chili!) di farina per pasta fresca di Agugiaro e Figna impalpabile, e poi della ditta Molino Rossetto c’è la farina macinata a pietra, la pasta madre essiccata e la mia benamata farina di mais per polenta fioretto gialla! Per condire il tutto (con un gioco di parole) anche un prezioso barattolo di granulato Bovis. Ripeto: tutto ciò a 200 giorni dal Natale!
Il contest prevede la creazione di una ricetta originale, nella quale utilizzare almeno tre dei prodotti ricevuti, ma anche un animale da cortile della corte veneta (io ho opzionato il coniglio!) e comunque attingendo alla propria tradizione culinaria.
La mia scelta è caduta sui cjarsons, uno dei piatti più poveri della tradizione carnica (l’impasto si ottiene mescolando semplicemente la farina con l’acqua), che vengono proposti con i più vari ripieni, frutto dell’ingegno delle massaie che dovevano utilizzare ciò che c’era nella dispensa (inutile dirlo, ma essendo un piatto della tradizione, ogni famiglia ha la sua personale ricetta).
Ho quindi pensato di proporre dei cjarsons con ripieno “alla padovana”, cioè utilizzando i prodotti padovani inviatimi: il prosciutto cotto Martelli ed il radicchio rosso grigliato sottòlio Valbona, ai quali ho aggiunto un trito di carne di coniglio marinato nella Birra Antoniana.
Ma… e il condimento?! La mia scelta è caduta su di una crema (eh sì, i cjarsons vanno conditi bene!) a base di patate, latte e formaggio Piave (in onore al Veneto).
Infine, per dare croccantezza al piatto (va di moda: la groccantezza!), ho creato dei veri e propri ghirigori di polenta… ma aromatizzata al caffè e cotta al forno! Credetemi, l’abbinamento tra i due è perfetto e la polenta, qui nel nordest, non può mancare.
Carino vero?! Ora vediamo cosa ne pensa la giuria!
2 risposte
Complimenti per la ricetta, me la appunto e di sicuro la proverò.
ciao buona serata
Grazie Gabriella!! Aspetto di conoscere com’è andata…! 🙂